Perché la destra vince sempre?
In Italia purtroppo non esistono studi specifici sulla comunicazione politica. Non si è capaci di spiegare perché "tutti votano a destra e tutti criticano la destra" e si continuano a cercare spiegazioni analizzando i programmi elettorali o accusando il sistema polarizzato dei media.
A fare chiarezza, già qualche anno fa, è stato un linguista americano, professore all'Università di Berkeley, George Lakoff. Il suo primo studio sulla comunicazione politica è stato pubblicato nel 2004 e nasce proprio dall'esigenza di spiegare i risultati elettorali statunitensi nettamente favorevoli ai conservatori. Le ragioni risiedono tutte nella abilità comunicativa: con una metafora potremmo dire che la comunicazione è come una guerra e come tale prevede una strategia, dei generali, degli abili strateghi e un esercito al loro comando (leader, esperti in comunicazione, staff...). I conservatori hanno compreso per primi il significato linguistico di questa lotta e mentre i progressisti dibattevano su quale fosse il modo più giusto di pensare, i conservatori fondavano istituti di ricerca, giornali, televisioni, università, istituivano cattedre, scrivevano libri, creavano il massimo di opportunità di studio e di visibilità per i loro intellettuali.
Dietro ogni espressione linguistica è implicita una visione del mondo; un messaggio viene correttamente compreso solo se produce nel ricevente delle rappresentazioni mentali che corrispondono al suo universo cognitivo. Lakoff dice che la gente ragiona per frame, cioè per schemi cognitivi. Questo significa che nella comunicazione politica bisogna parlare per quadri di riferimento, con parole chiare e dirette che attivino nel ricevente il ricordo della sua visione del mondo. Di conseguenza l'errore più grande è quello di usare le stesse parole dell'avversario politico, di parlare continuamente di lui. Se ti dico: "non pensare al presidente del consiglio!" inevitabilmente nella tua mente apparirà l'immagine della sua faccia, risultato: stai pensando al presidente del consiglio. Non è sufficiente raccontare alla gente i fatti perché arrivino alle conclusioni giuste, "per essere accettata la verità deve rientrare nei frame mentali delle persone". Costruire frame consente al politico di nascondere delle verità sconvenienti e far risaltare i fatti più attraenti; in questo modo chiunque può vincere la guerra a prescindere dal fatto che le opinioni di cui si fa portatore siano effettivamente valide.
Nel suo discorso per la celebrazione del secondo mandato George Bush ha ripetuto circa 50 volte la parola libertà e sinonimi. L'uso incessante e ossessivo della stessa parola ha così consentito alla destra di appropriarsi di questo concetto per manipolarlo e riusarlo ad ogni evenienza.
L'arma vincente nella lotta politica è, dunque, quella di costruire per i propri interlocutori dei frame che identifichino inequivocabilmente quella precisa visione del mondo e che essi possano far propri.
Con Obama i progressisti hanno preso coscienza del loro deficit comunicativo e hanno saputo recuperare. Il nuovo presidente, dice Lakoff, è un grande narratore, ha capito l'importanza del linguaggio e ha imparato ad inquadrare i concetti tenendo ben separati i suoi da quelli usati dalla Clinton per schiacciarlo. Il frame di Obama sta nel verbo credere inteso nelle sue accezioni di verità, fede e speranza; credere nella verità per il futuro. La reputazione dell'avversaria, al contrario, è quella di non dire quel che crede.
E in Italia?
Non c'è molta differenza. Lakoff risponde così a LaStampa: "Se i conservatori di Silvio Berlusconi hanno sbaragliato i progressisti è proprio perché sono riusciti ad imporre la loro cornice morale, definendola con parole standard e radicandola con un consistente impegno di risorse mentre la sinistra non ha anora neanche capito cosa deve fare. Continua ad opporsi a Berlusconi sposando singole battaglie politiche basate su ragionamenti molto complessi senza pensare neanche a proporre agli elettori un sistema morale alternativo. Il vantaggio del centrodestra è schiacciante e forse non è un caso che Berlusconi ha consulenti elettorali che risiedono in America".
Fonti: G. Lakoff, Non pensare all'elefante!, Fusi Orari, Roma, 2004; LaStampa.it
Aggiungerei due citazioni:
RispondiElimina"La parola è potente sovrano"
Gorgia-Encomio di Elena
"Governare è far credere"
Machiavelli-Il principe
:D
giulia
http://planetexpress.splinder.com